POSSO CAMBIARE ABITUDINI, SE VOGLIO!
É la volontà a farla da padrone.
Ma come nasce questa volontà?
Di certo non dai condizionamenti, dal senso di colpa o dalle abitudini ripetitive...
Una nuova volontà nasce dal cambiamento.
Qualche anno fa, quando ho scoperto che oltre alle più note pratiche di crescita personale c'era di più, ho finalmente avuto prova del fatto che NON era colpa mia se fino ad allora non ero riuscita a controllare le azioni che svolgevo durante l'arco della giornata. E quindi a raggiungere certi obiettivi.
Scoprì che finché fossi stata identificata con il mio corpo: mentale, emotivo e fisico, non avrei potuto di certo pretendere che questi cambiasse.
In quanto, il suo (del corpo) scopo è quello di sopravvivere e là dove io tento di cambiarne una qualche parte che lo compone (abitudini nel movimento, pensieri ricorrenti, emozioni e sensazioni), commetto un atto di suicidio. Tutto ciò che porta al cambiamento, per il nostro corpo rappresenta una "piccola morte".
Ed è normale che si ribelli e avviene ciò che conosciamo come auto-sabotaggio, effetto yo-yo, “ce l'avevo fatta ma poi ho riperso tutto”, ecc.…ecc...
Il corpo non vuole cambiare perché per esso significa morire. E per noi significa morire se siamo identificati con il corpo stesso.
Una rivelazione oltre tempo!
Di fronte a questa nuova verità che, come un fulmine a ciel sereno, creò una breccia dentro di me portando una nuovissima presa di coscienza, sopraggiunse una forte ondata di curiosa e irrefrenabile passione e devozione per quella che da lì a breve sarebbe diventato un nuovo stile di vita; un nuovo modo di vivere la vita!
A seguito di queste scoperte mi avvicinai sempre di più alla pratica magico-alchemica del "lavoro su di sé"!
Mi resi subito conto che prima non sarei stata pronta ad affrontare il misterioso e più importante passaggio della mia vita: quello di distacco dal corpo che fino a qualche giorno prima chiamavo IO.
Il mio primo RISVEGLIO è stata la prima volta che realizzai di non essere soltanto Sabrina Menga.
Da allora sono passati circa 4 anni e non ho mai smesso un solo giorno di ricordarmi quel giorno e di lavorare sulla meccanicità che ostacola la mia vera essenza di emergere e divenire il padrone di casa.
Lavorare ogni giorno per diventare un individuo mi ha permesso di trascendere molte abitudini e convinzioni che non mi appartengono davvero e anche di lasciar andare alcuni vizi, la dipendenza da sigarette e drink alcolici e certe abitudini meccaniche (svolte senza consapevolezza e presenza) come quella di prendermi a carico compiti che non voglio svolgere e di dare risposte impulsive agli altri, durante una conversazione.
Il percorso è ancora molto lungo. Sono solo all’inizio. Ma tra i diversi aspetti di me che ho trasmutato grazie al percorso di alchimia trasformativa attraverso il lavoro su di sé... ce n’è uno in particolare che mi sta dando tante soddisfazioni e riguarda la capacità di disciplinare la concentrazione su di me.
Prima non avevo questa capacità...proprio per niente. Iniziavo una cosa e non la finivo mai perché mi facevo condizionare abbastanza facilmente.
Più avanti scoprì che questo accadeva a causa del fatto che inseguivo obiettivi di vita non miei, che non volevo davvero ma che non capivo di non volere perché non ero abituata a concentrarmi ad osservare cosa accadesse dentro di me.
Non sapevo osservarmi e distinguere cosa volessi davvero in un dato momento della mia vita! (a me sembra abbastanza sconcertante come cosa).
L'auto-disciplina nel concentrarsi su di sé è un’abilità davvero essenziale da acquisire nella vita in generale, ma soprattutto per raggiungere obiettivi di lavoro.
Questa pratica di lavoro su di sé aiuta l’individuo a realizzare piccoli obiettivi quotidiani che sommati, con il tempo, gli generano una volontà sempre più ampia verso il perseguimento di scopi di vita più elevati.
Possiamo quindi dedurre che volontà e disciplina sono fatte della stessa pasta?
Forse sì, forse no. Ciò che conta comprendere è che una è in grado di generare l’altra e viceversa.
"Senza disciplina non c’è cambiamento, in quanto è il cambiamento esso stesso disciplina."
.
.
.
Commenti
Posta un commento